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Petra: una giornata nell'incredibile città dei Nabatei | Giordania (parte 3) | 6 месяцев назад


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Petra: una giornata nell'incredibile città dei Nabatei | Giordania (parte 3) |

Cosa vedere a Petra, uno dei siti archeologici più importanti del mondo? Ecco la guida completa! Per entrare utilizziamo il Jordan Pass, che per 70 Dinari Giordani, vi darà accesso al visto turistico e a 40 attrazioni del Paese. Una volta superato il visitor center, ci imbattiamo subito nei blocchi di Jinn, e nella Tomba dell'Obelisco. Il Siq, profondo in alcuni punti fino a 180 m, venne utilizzato come ingresso carovaniero alla città di Petra e lungo le sue pareti sono scavate una serie di nicchie votive che ne suggeriscono anche una funzione sacra. Ancora più notevoli alcune infrastrutture, come quelle dedicate allo sfruttamento dell’acqua, l’elemento più prezioso tra le montagne cotte di questo impero del deserto... Continuiamo a camminare quando, a un certo punto, la stretta gola lascia intravedere uno spazio aperto, e avvolta da un bagliore di luce comincia a materializzarsi la sagoma simbolo di una delle 7 meraviglie del mondo. Il Tesoro, scolpito quasi 2000 anni fa nella nuda roccia, è diventata l’immagine simbolica per eccellenza di questa leggendaria città. Il suo nome "Al Khazneh", venne attribuito dalle tribù beduine locali, dietro la convinzione che contenesse il tesoro di un faraone. Il piazzale intorno è una bolgia di venditori di ogni tipo, mentre i turisti vagano alla ricerca della foto perfetta. Il nostro percorso continua nella via delle Facciate, chiamata così per la presenza di 44 tombe decorate con la grande varietà di stili che caratterizzano l’architettura nabatea. Nel frattempo si alza il sole e pur di evitare un colpo di calore accetto pure di indossare un orribile turbante, improvvisato con un maglioncino di Diana. Un teatro romano da 8000 spettatori ci introduce infatti nel grande spazio aperto che un tempo ospitava il principale nucleo urbano, dotato di edifici interamente scavati nella roccia. Ecco una ricostruzione. Mentre lasciamo alle nostre spalle le tombe reali, cominciamo a percorrere i 300 metri della via colonnata. Era proprio qui che un tempo si trovavano il mercato, i templi e tutti gli altri principali edifici pubblici e istituzionali, che meriterebbero tanti altri giorni per poter essere visitati adeguatamente. Il sito archeologico di Petra si estende infatti per centinaia di chilomentri quadrati, tra montagne e gole, e può vantare la presenza di piu’ di 800 monumenti. Tra questi, in una delle alture principali sorge un altro imponente edificio scavato nella roccia, probabilmente famoso quasi quanto il Tesoro e noi decidiamo di accettare la sfida di raggiungerlo. L’unico mezzo di trasporto alternativo è rappresentato dai poveri muli, che nel loro salire e scendere da questi gradini dimostrano di avere una resistenza ai limiti del naturale. Nonostante questi piccoli intoppi, giungiamo finalmente in cima, dove possiamo ammirare il monastero, costruito dai Nabatei tra il II ed il I secolo a.C. Il nostro viaggio però non conosce soste e subito dopo aver compiuto il percorso inverso torniamo in auto, per percorrere i 150 km che ci separano da Aqaba, nel Mar Rosso. I numerosi posti di blocco testimoniano l’importanza strategica di questa città, che rappresenta l’unico sbocco geografico e commerciale sul mare. Non appena giunti alle porte del centro però la mia assistente navigatrice si incasina e noi manchiamo l’ingresso e siamo quasi arrivati al confine con l’Arabia Saudita… Questa città ha la particolarità, infatti, di trovarsi proprio nel punto dove si incontrano, a pochi km di distanza, Giordania, Israele, Egitto e Arabia Saudita. La stragrande maggioranza dei turisti occidentali alloggiano nei resort sulle spiagge del Mar Rosso, noi invece abbiamo optato per un albergo del centro, dove invece si può notare una netta predominanza di vacanzieri arabi. A dominare il cielo di Aqaba è presente una bandiera issata a 130 metri d’altezza, una delle più grandi del mondo e visibile da tutti i paesi vicini. Ma questa città è famosa soprattutto per la sua barriera corallina. Noi però abbiamo in programma di visitarla solo tra qualche giorno, quando attraverseremo il confine israeliano. Adesso infatti abbiamo in testa un solo obiettivo: raggiungere uno dei paesaggi desertici più famosi del mondo, il Wadi Rum. Per questo non perderti il prossimo video e ricordati di iscriverti al canale! A presto!

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