Русские видео

Сейчас в тренде

Иностранные видео


Скачать с ютуб Piergiorgio Odifreddi: Perché non possiamo essere cristiani, I Vangeli e la storicità di Gesù в хорошем качестве

Piergiorgio Odifreddi: Perché non possiamo essere cristiani, I Vangeli e la storicità di Gesù 4 года назад


Если кнопки скачивания не загрузились НАЖМИТЕ ЗДЕСЬ или обновите страницу
Если возникают проблемы со скачиванием, пожалуйста напишите в поддержку по адресу внизу страницы.
Спасибо за использование сервиса savevideohd.ru



Piergiorgio Odifreddi: Perché non possiamo essere cristiani, I Vangeli e la storicità di Gesù

http://gabrielemartufi.altervista.org © Piergiorgio Odifreddi / http://www.piergiorgioodifreddi.it / 2010 Keys: fede e ragione, scienza e religione, dibattito, francesco giorgino, piergiorgio odifreddi, don vitaliano della sala, vangeli, storicità di gesù. Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) è un saggio del matematico Piergiorgio Odifreddi. Ispirato, come affermato dallo stesso autore, ad altri testi con titoli similari (Perché non possiamo non dirci "cristiani" di Benedetto Croce e Perché non sono cristiano di Bertrand Russell), il libro vuole essere una critica al cattolicesimo e al Cristianesimo: in opposizione a coloro che cercano una forma di razionalità nella religione, Odifreddi evidenzia le incongruenze e gli errori che ritiene presenti nella Bibbia e nei Vangeli, oltre che nelle interpretazioni che delle sacre scritture la Chiesa cattolica ha dato. Nel libro sono citate - in oltre ottocento note e citazioni - tutte le fonti da cui sono tratte le critiche. Nella prima parte del volume viene contestata la credibilità, l'accuratezza e la storicità del racconto biblico. Se ne evidenziano le incongruenze, quali ad esempio la contraddittorietà tra le due riconoscibili cosmogonie, e si sottolinea l'immoralità del comportamento dei padri fondatori mettendo in dubbio la moralità di Abramo, secondo i precetti della Chiesa cattolica e secondo quanto affermato dalla Bibbia (la traduzione utilizzata da Odifreddi è la Bibbia CEI, versione ufficiale della CEI). Si illustra inoltre la possibile origine politeista della religione ebraica, desumibile dall'uso dei diversi termini Jahvé e Elohim per indicare il dio, nonché dal fatto che proprio la parola Elohim è un sostantivo plurale. Un altro punto della sua critica sono le diverse versioni dei dieci comandamenti: nelle due scritture originali dell'antico testamento (Es20,2-17; Dt5,6-21), secondo quella che per Odifreddi sarebbe la suddivisione del testo, i versetti Es20,4 e Dt5,8 sono considerati il secondo comandamento, che proibisce la rappresentazione di immagini di Dio e della natura. Cristiani e «cretini» Odifreddi cita esplicitamente la voce dell'Enciclopedia (1754) ripresa dal Pianigiani nel 1907, nella quale la provenienza etimologica della parola cretino viene fatta risalire al termine cristiano (attraverso il francese crétin, da chrétien). Chiamata in causa, l'Accademia della Crusca ha fatto chiarezza, che "i dizionari etimologici oggi accreditati concordano nel riconoscere a cretino la derivazione da cristiano. I Vangeli. Odifreddi sostiene che non ci siano testimonianze storicamente accettabili dell'esistenza di Gesù scritte dai suoi contemporanei (le fonti non cristiane - romane, ebree - che attestano la storicità della figura di Cristo sono posteriori alla sua morte), perciò le uniche fonti su cui ci si può basare sarebbero solamente i Vangeli. Anche nei Vangeli Odifreddi trova parecchie incongruenze, in particolare confrontando le quattro versioni di Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Anche la descrizione dell'elemento fondante del Cristianesimo ovvero la resurrezione di Cristo (per san Paolo "se Cristo non è resuscitato allora è vana la nostra predicazione ed è vana pure la nostra fede" 1Co15,14) viene considerata poco credibile e contraddittoria. La Chiesa cattolica d'occidente. https://it.wikipedia.org/wiki/Piergio... La storicità di Gesù, ovvero l'esistenza di Gesù di Nazareth come personaggio storico, è la tesi storiografica condivisa da molti studiosi. Essa si contrappone all'ipotesi del mito di Gesù, che nega la sua esistenza storica, tesi oggi sostenuta solo da una frangia critica degli accademici. La storicità di Gesù è altresì alla base della fede cristiana, nelle sue varie declinazioni, ma l'esistenza di Gesù di Nazareth non va confusa con la storicità dei racconti, dato che tutti i fatti successivi al Calvario sono ricostruzioni successive e storicamente indimostrabili. Tuttavia rimane aperto il dibattito sulla storicità di eventi soprannaturali legati alla sua vita, come i miracoli di Gesù. Anche se un noto testimone delle vicende palestinesi del periodo 65-70 d.C., come Plinio il Vecchio, ignora totalmente l'esistenza di Gesù, i lavori di quattro tra i maggiori storici non cristiani (Plinio il Giovane, Giuseppe Flavio, Svetonio e Tacito) contengono passaggi riferiti ai cristiani, alcuni proprio a Gesù. Plinio il Giovane, in una lettera all'imperatore Traiano, considera dal suo punto di vista i cristiani come sacrileghi, per il loro rifiuto di prestare culto alle divinità romane, ma ne riconosce l'integrità morale per quanto riguarda il rispetto delle leggi (a far luce sulla politica imperiale dell'epoca nei confronti dei cristiani, di Adriano e del suo predecessore Traiano, è tramandato un importante documento giuridico, il rescritto di Adriano a Gaio Minucio Fundano). https://it.wikipedia.org/wiki/Cristia...

Comments