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Coltello "Vendetta Corsa" prodotto da Saladini nell'antico borgo di Scarperia (FI)

Caratteristiche: Lunghezza totale: 23 cm, lunghezza lama: 10,5 cm. Lama in acciaio ma5mv inox temperata, molla alla francese in acciaio inox ricamata, Manico in corno di bue e piastre acciaio inox aisi 304 con sodi. Tipico della Corsica, annessa alla Francia dalla fine del '700. E’ un coltello da offesa, che in passato fu “compagno” di chi aspirava alla libertà o indipendenza come da sempre è lo spirito corso. Si ispira allo stiletto corso di derivazione genovese. Coltelli di foggia simile alla Vendetta Corsa si trovano anche in altre parti d’Italia e nelle colonie genovesi d’oltremare, tanto così che spesso l’arma viene denominata coltello alla genovese o all’Uso Genovese. Il genovese Tagan è il suo precursore. Nel X secolo, a Genova si formò una scuola di scherma genovese che prevedeva l’uso di armi tipiche come il coltello genovese, la spada d’abbordaggio genovese e lo spadone genovese. Oggi la tradizione del Coltello Genovese continua con la Vendetta Corsa. Fonti archivistiche riportano la presenza a Genova, fin dalla seconda metà del XII secolo, di un’arte dei coltellinai che produceva un coltello di facile impiego per lavori comuni ma che spesso veniva utilizzata, purtroppo, in episodi delittuosi. Il suo uso, infatti venne in varie occasioni limitato o proibito dalle autorità cittadine. Il 9 settembre 1699 il Consiglio dei X della Serenissima Repubblica di Genova proibì l’uso di tale coltello nella zona del porto. Malgrado le limitazioni la sua produzione era però diffusa e anche piuttosto apprezzata. Il coltello genovese è caratterizzato da un manico privo di “guardia” con la base marcatamente arrotondata.