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𝐃𝐢𝐧𝐨 𝐙𝐨𝐟𝐟, 𝟖𝟎 𝐝𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐧 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐭𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞...

Non fosse stato un portiere, la porta l'avrebbe aperta a tutti. Dino Zoff è stato un signore del Calcio, il fiuto dell'accoglienza e il rifiuto dell'arroganza. Tra i pali è stato il numero 1, tra i grandi nel suo ruolo. Udinese, Mantova, Napoli e soprattutto Juventus con cui ha vinto sei scudetti, due coppe Italia e una Coppa Uefa. Ma più di tutto, più in alto ancora, la Nazionale. I gol di Pablito Rossi al Mondiale di Spagna sarebbero ancora un sogno senza quella parata mirabile, sulla linea di porta all'ultimo minuto dell'epica Italia-Brasile, squagliò un Paese intero in un già caldissimo 5 luglio 1982. Detiene ancora il record di imbattibilità nella storia delle nazionali di Calcio,per due anni dal settembre '72 a giugno '74 non incassò nemmeno un gol per 1142 minuti. E nel 1973 fu superato solo da Johan Cruijff nella corsa al Pallone d'oro. La sua terra, il Friuli gli ha insegnato a vivere, la sensibilità a rispettare chi è meno fortunato e i più deboli. "Quando si festeggiava e si usciva dalla discoteca all'alba, mi vergognavo guardando la gente che andava a lavorare" ha detto in un'intervista. Quando Berlusconi lo critico, lui si dimise da allenatore della Nazionale. "In un paese in cui nessuno si fa da parte, fu un gesto rivoluzionario". Compie 80 anni e segue il rugby quasi più del calcio, il fair play della palla ovale preferito alla slealtà dei tempi moderni. E' rimasto Dino Zoff. (Ferruccio)