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Le amenorree

Per le pazienti l'amenorrea può essere più di una semplice mancanza di mestruazioni e le implicazioni psicologiche, specie in giovane età, possono risultare complesse. Infatti, viviamo una fase storica in cui la regolare comparsa di un flusso mensile è considerato un affidabile indicatore di salute generale e ginecologica. La situazione era ben diversa prima della rivoluzione industriale, quando l’amenorrea, prevalentemente dovuta a gravidanze ripetute e allattamenti prolungati, ma anche a condizioni di vita disagiate e alimentazione scarsa e di bassa qualità, era ben più frequente della mestruazione seriale. Tuttavia, le capacità di definire un adeguato percorso diagnostico e, quando opportuno, indicare una terapia mirata, devono far parte del bagaglio professionale di tutti i ginecologi. Per questa ragione, abbiamo voluto dedicare questo incontro del Mangiagalli Journal Club alla diagnosi differenziale delle amenorree primarie e secondare e ai possibili trattamenti delle più comuni cause. La professoressa Vincenzina Bruni, storica direttrice dell’Unità di Ginecologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi di Firenze, descrive i diversi quadri clinici che si possono incontrare nelle ragazze affette da amenorrea primaria. Il professor Alessandro Genazzani, associato di Ginecologia ed Ostetricia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ci parla della diagnosi differenziale delle amenorree secondarie. La professoressa Rossella Nappi, ordinario di Ostetrica e Ginecologica dell’Università degli Studi di Pavia, definisce infine le alternative di trattamento e la prognosi endocrina e riproduttiva. L’incontro è moderato dal professor Felice Petraglia , ordinario e direttore della scuola di specializzazione in Ostetrica e Ginecologia dell’Università di Firenze.