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Etruschi, ultime scoperte archeologiche a Tuscania: nei tumuli della necropoli di Sasso Pinzuto 11 месяцев назад


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Etruschi, ultime scoperte archeologiche a Tuscania: nei tumuli della necropoli di Sasso Pinzuto

La Necropoli Etrusca di Sasso Pinzuto Qui l'articolo completo su ArchaeoReporter https://www.archaeoreporter.com/2023/... PROGETTO PROMOSSO DA CAMNES https://camnes.it/tap-tuscania-archae... La Necropoli di Sasso Pinzuto Un'introduzione al sito archeologico La necropoli di Sasso Pinzuto è conosciuta sin dagli anni '30 dell'Ottocento per le menzioni nei resoconti dei viaggiatori inglesi come E. Hamilton Gray e G. Dennis che visitarono anche Toscanella, l’attuale Tuscania. Nel corso del tempo il sito è stato oggetto di scavi e ricerche di stampo per lo più occasionale, che permettono comunque di delinearne i caratteri essenziali: vi appartengono almeno 120 tombe a camera scavate nel tufo, che in base alle planimetrie e alle caratteristiche architettoniche risalgono dalla prima metà del VII sec. a.C. all'epoca ellenistica (III-II sec. a.C.) e fissano in questo periodo l’uso della necropoli. Il sepolcreto è attribuito all'abitato situato sul colle di San Pietro, ma la vasta estensione, distribuita su diverse alture contigue, non consente di escluderne l'uso anche da parte di altre più ridotte comunità insediate sul territorio. Questo vale specie per il settore più distante dal colle di San Pietro, quello meridionale noto come Casale Galeotti dal nome dell'edificio, che vi venne edificato nell'Ottocento se non prima sui resti della medievale chiesa di San Ponente. Le tombe esplorate hanno restituito reperti metallici e fittili relativi non solo ai corredi funerari deposti in antico, ma anche alle frequentazioni posteriori della necropoli. Le architetture funerarie comprendono forme dalle più antiche tombe a fenditura superiore a quelle a camera vera propria scavata nel tufo, articolate in una o più camere, ognuna delle quali poteva essere utilizzata dalla stessa famiglia anche per numerose generazioni. Tra le architetture spicca il tumulo contenente un sepolcro con atrio trasversale e tre celle sul lato lungo opposto all’ingresso: questa planimetria fu elaborata a Caere (attuale Cerveteri) ancora nel VII sec. a.C. e venne utilizzata sia nell’architettura domestica sia in quella sacra in Etruria e nella Campania etrusca. Le poche testimonianze funerarie note anche in altre località in Etruria meridionale fuori Caere, corrispondenti per lo più a una tomba per sito, documentano la diffusione dei modelli ceretani in seguito a rapporti tra le famiglie più eminenti dei rispettivi centri. La tomba di Sasso Pinzuto-Casale Galeotti si distingue dalle altre per aver restituito oltre a resti delle suppellettili fittili e metalliche pertinenti al corredo funerario anche numerosi frammenti di lastre fittili decorate a stampo, come quello prescelto per il logo del progetto, che in origine non decoravano tombe, ma edifici. Rinvenimenti analoghi, effettuati a Tuscania anche nelle necropoli etrusche di Ara del Tufo, Polledrara e Pian di Mola, rivelano che nelle aree sepolcrali esistevano anche edifici, con ogni verosimiglianza destinati ai culti funerari. I

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