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Il periodo gotico fantastico di Beksiński

In questo video vi presenterò alcune opere di un pittore polacco che ha operato nella seconda metà del ‘900, Zdzisław Beksiński. Mi soffermerò in particolare sul periodo cosiddetto fantastico che comprende gli interi anni ‘70 fino a circa metà degli anni ’80. Questa fase è la più celebre dell’artista ma non esaurisce un’attività estremamente prolifica e varia che va dagli anni ’50 fino al 2005 anno della sua tragica morte. Beksiński si è dedicato dapprima alla fotografia e poi ad opere astratte che si avvicinano all’estetica dell’informale. l pittore persegue quindi durante la prima fase della sua attività, tra gli anni ‘50 e ‘60, un percorso artistico in linea con le tendenze internazionali e assolutamente lontano dalle aspettative e dai dettami dell’arte socialista. Nel 1960 l’opera di Beksiński viene anche notata da un direttore del Guggenheim di New York che gli offre una borsa di studio negli Stati Uniti ma l’artista, deciso a non distrarsi e forte dell’idea di avere maturato una propria strada, declina la proposta e resta in Polonia. La svolta si ha dalla metà degli anni ’60 quando il pittore inizia a studiare a fondo la tecnica della pittura ad olio. Trascorrono diversi anni di duro lavoro di affinamento prima che Beksiński sia soddisfatto dei risultati ottenuti.. Finalmente nel 1972 le opere del nuovo corso sono mostrate a Varsavia. La svolta è totale, l’artista propone ora quadri figurativi, paesaggi, volti, personaggi umani o umanoidi, calati in una dimensione surreale e fantastica. Ha preso avvio il periodo detto appunto “fantastico”, conosciuto anche come periodo “gotico”, che coincide con il momento più produttivo dell’intera carriera dell’artista. In questi anni, sostenuto anche dal pieno delle forze fisiche, realizza fino a 40 dipinti all’anno. Questi quadri non avevano un titolo ma erano tuttalpiù identificati attraverso un codice. La tecnica utilizzata era l’olio e come supporto venivano utilizzati pannelli di masonite Come ha dichiarato lo stesso pittore, le opere del periodo fantastico non lo occupavano tanto sul piano formale, erano piuttosto il risultato di un flusso creativo che lo portava a dipingere soprattutto un’atmosfera. Questi dipinti non nascondono significati simbolici da decodificare. Nemmeno vi era l’intenzione, almeno consapevole, di rappresentare e indagare l’inconscio. Ugualmente il pittore sosteneva di non ispirarsi ad una particolare corrente o autore del passato quanto di perseguire per quanto possibile una strada assolutamente originale Quello di Beksiński è quindi un percorso molto personale che a mio parere attualizza in un linguaggio contemporaneo alcuni spunti di artisti visionari come Hieronimus Bosch, di pittori simbolisti come Kupka, Kubin e Spilliaert e con infine qualche richiamo alla pittura surrealista. Beksiński era un grandissimo appassionato di musica, soprattutto musica classica del ‘900 ma anche pop, e fu un grande collezionista dapprima di vinili e poi di CD. Il pittore dipingeva ascoltando musica cosa che lo aiutava a raggiungere questa particolare atmosfera che percepiamo nelle sue opere, un mood potremmo dire, proprio come un brano musicale ha un sound. A differenza della musica, il problema e il limite della pittura, diceva l’artista è quello di dover concentrare la creatività in una immagine fissa. La musica lo aiutava proprio a fermare in un quadro l’ispirazione che fluiva liberamente. Fu invece dalla metà degli anni ’80 e poi negli anni ’90 e all’inizio del nuovo millennio che Beksiński, più attento agli aspetti formali, si dedicò al fotomontaggio ed alla computer grafica. LINK utili La galleria di opere nel Museo di Sanok in Polonia: http://muzeum.sanok.pl/en/wystawy-sta... La dmochowskigallery il più completo sito dedicato all’artista polacco: http://beksinski.dmochowskigallery.ne...