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L'AUTOGOL che costò LA VITA a Escobar ||| La Colombia e il Narcofutbol 1 год назад


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L'AUTOGOL che costò LA VITA a Escobar ||| La Colombia e il Narcofutbol

Qui sotto trovate tutti i link dei nostri podcast: - 🎙️ GIANLUCA VIALLI Spotify: https://open.spotify.com/episode/7zLk... Amazon Music: https://music.amazon.com/podcasts/6f9... Apple podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast... - 🎙️ RASOIATE Spotify: https://open.spotify.com/show/1GAfRvA... Amazon Music: https://music.amazon.com/podcasts/98d... Apple podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast... - 🎙️ UNA STAGIONE DA DIO Spotify: https://open.spotify.com/show/4JgjHp2... Amazon Music: https://music.amazon.com/podcasts/7f5... Apple podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast... IL NARCOFUTBOL Oscar Cordoba, il portiere, è appena rimasto piantato nel terreno, con le ginocchia in avanti e il corpo totalmente all’indietro. Sembra un manichino rotto, buttato lì in un magazzino, pronto per essere smaltito. E se la storia non fosse questa, se fosse soltanto il racconto di una partita di calcio, si potrebbe dire che la sua postura ricorda quella di una persona a cui hanno appena sparato. Ma non è un’analogia che si può usare, perché questa storia finirà davvero con dei proiettili. Oscar Cordoba è stato preso alla sprovvista dalla deviazione inaspettata di Andres Escobar, uno dei difensori più forti e più eleganti che il calcio colombiano abbia mai visto. Il numero 2 della selezione cafetera ha messo il piede su un cross rasoterra, e la partita contro gli Stati Uniti è appena diventata un Everest, impossibile da scalare. Ma per arrivare all’epilogo dobbiamo partire da lontano e scoprire perché, nel 1994, pensare alla Colombia tra le favorite per la vittoria di un Mondiale non era un’eresia. E anche perché una squadra così quotata si è sbriciolata in questo modo, in due partite: la teorica fine gloriosa di una generazione d’oro che si trasforma in un dramma in mondovisione. Una volta rimessi insieme tutti i pezzi del puzzle, diventerà chiaro anche il motivo che porta un bambino, vedendo suo padre in televisione deviare un pallone che forse avrebbe dovuto lasciare sfilare, a confidare alla mamma la paura di vedere il suo eroe ucciso. Una profezia che si sarebbe tristemente, tragicamente, avverata. «El narcotrafico toca todo, es un pulpo. El futbol es una isla? No». (Francisco Pacho Maturana) Una sola qualificazione ai Mondiali dal 1938 al 1986. La storia calcistica della Colombia era stata a lungo marginale, con un solo acuto degno di nota: il secondo posto nella Copa America del 1975. Ci era arrivata sfruttando una formula particolare, che aveva spedito l’Uruguay campione in carica direttamente in semifinale e aveva diviso le altre nove squadre in tre gironi. Ma Argentina e Brasile erano finite insieme nel Gruppo A, con il Venezuela a fare da vittima sacrificale: 26 gol subiti in 4 partite. Il Brasile si era fatto strada vincendo i due scontri diretti e presentandosi così alla semifinale contro il Perù, guidato da un giocatore sublime come Teofilo Cubillas. La Colombia aveva approfittato di un girone morbido e aveva spazzato via l’Uruguay, costruendo la qualificazione nel match di andata a Bogotà e rendendo indolore la sconfitta di Montevideo. Sempre a Bogotà, nella finale di andata, Ponciano Castro aveva illuso il popolo colombiano, salvo dover poi fare i conti con il bruciante 2-0 subito a Lima. Il format della Coppa, a quel punto, prevedeva una gara di spareggio, da giocare in campo neutro, e non l’assegnazione della coppa al Perù alla luce del doppio confronto. A Caracas, il 28 ottobre del 1975, era stato Hugo Sotil, el Cholo, un genio che si era guadagnato la chiamata prestigiosa del Barcellona, a risolvere la contesa e a relegare la Colombia al secondo posto. La Federcalcio colombiana immaginava che quella Copa America potesse rappresentare lo slancio in vista dell’organizzazione del Mondiale del 1986, conquistata un anno prima, ma il Paese non era stato in grado di rispettare i dettami della Fifa e nel 1982 aveva dovuto rinunciare all’incarico. Poi, all’improvviso, erano arrivati i soldi. Una cascata di soldi.

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